Auguri di buona Pasqua

Di solito ci sentiamo la domenica con qualche consiglio su come passare la giornata di riposo; ma essendo Pasqua ho deciso di anticipare ad oggi per darvi qualche dritta anche per la giornata di Pasquetta.

Ho trovato un paio di cose davvero carine e interessanti, oltre che gustose; si tratta di una gita al Castello di Malpaga (BG) dove potrete passare sia il pomeriggio di Pasqua a smaltire il pranzo sia la giornata di Pasquetta, con un picnic alternativo.

A Pasqua, dalle 15 alle 20, potrete visitare il castello che aprirà le proprie porte ai visitatori per mostrare loro le meraviglie custodite al suo interno, grazie alla presenza di guide vestite con costumi medievali. Si tratta di un tuffo nel passato, tra le mura di uno dei castelli più importanti della Lombardia, e che vi permetterà di rispolverare un pò della storia della vostra regione (per voi che vi abitate).

Malpaga

Se invece volete un consiglio su dove passare il lunedì santo, passate a visitare, sempre al Castello, l’aia antistante dove i produttori eno-gastronomici del Nord Italia vi faranno assaggiare tantissimi piatti tipici della tradizione. Potrete scegliere tra svariati prodotti, riempire il vostro cestino di vimini e andarvi a sedere sulle pittoresche balle di fieno in riva al fossato Colleoni, oppure apparecchiare uno dei tanti tavoli da picnic disposti sul prato e immergervi nei sapori autentici e freschi che avrete scelto.

Per tutte le info: www.castellomalpaga.it

Auguri di buona Pasqua

La tavola imbandita

Domenica è Pasqua; non so voi ma io molto probabilmente passerò la giornata tra il forno e la tavola, a mangiare come se fosse Natale. Pensando a questo non potevo non immaginare qualche modo alternativo di preparare e abbellire la tavola; mi sono soffermata soprattutto sulla tovaglia, sia in senso tradizionale che più moderno. Si sa che oggi vanno di moda molto le tovagliette stile americano, lunghe e strette, che percorrono il tavolo da un lato all’altro lasciando degli spazi liberi. Ecco, volevo mostrarvi qualche idea nuova su come usare questi elementi, senza perdere, se volete, il senso della tradizione.

La prima è una tovaglia con taglio tradizionale, rettangolare e bianca; le decorazioni che vedete non sono disegnate con una matita ma bensì ricamate a mano. Non è magnifica?! Con pochi elementi potrete creare una tavola originale e senza eccessi, per chi ama le novità ma con moderazione. Oppure potete decidere di crearla da voi e nella seconda foto ne avete un esempio: due scampoli di stoffa di colori diversi, cuciti insieme e ornati con dei bottoni. Bella, sobria e d’effetto; ottima sia per l’interno che per una tavolata all’aperto. L’ultima che vi propongo è invece una tovaglia cerata, trasparente, con decorazioni a scritte; molto moderna ed economica, perde l’effetto “povero” che spesso le tovaglie cerate si portano in dote e assume una connotazione più sbarazzina. Decisamente più indicata per pranzi o cene all’aperto.

Queste sono soluzioni invece estremamente moderne e d’impatto. La prima è in assoluto la mia preferita: io amo i jeans, e vederli trasformati in una tovaglia dove le tasche fanno da portatovaglioli (o anche segnaposti) è incredibile; con una scelta come questa conquisterete qualunque ospite siederà alla vostra tavola! Per chi ha bambini e ama la loro fantasia, non c’è niente di meglio che optare per queste bellissime tovaglie da colorare; avrete un esemplare unico e potrete impegnare i vostri figli mentre voi sarete alle prese coi fornelli.

Ecco invece qualche consiglio per chi ama stupire e vuole staccarsi completamente dal concetto tradizionale di tavola apparecchiata; si tratta di tovagliette simpatiche e in alcuni casi utili (pensate a quella dove sono disegnati tutti gli elementi del bon ton, così che non si possa sbagliare su dove mettere le posate o i bicchieri). Anche l’esemplare nero con la scritta “Enjoy!” è adorabile; la Pasqua, come tutte le feste, deve essere un momento di gioia e divertimento. E quale modo migliore per ricordarlo se non vederselo scritto sopra il proprio piatto?

La tavola imbandita

La luce di primavera

Il bellissimo sole di oggi mi mette una gioia addosso che vi lascio immaginare! Nonostante sia al lavoro e non possa quindi godermi questa meravigliosa giornata all’aperto, ne approfitto per presentarvi due prodotti di Artemide vincitori del premio IF DESIGN AWARD 2016 assegnato lo scorso febbraio.

Si tratta di due progetti di illuminazione alternativa e performante: EGGBOARD e GRAFA.

Il primo è costituito da un elemento a sospensione di forma quadrata o rettangolare, modulabile con altri elementi, di diversi colori; grazie al disegno a sezione sinusoidale che troviamo sulla superficie inferiore e al materiale fonoassorbente usato per la realizzazione, EGGBOARD permette di ottenere ottime performance anche dal punto di vista dell’assorbimento acustico. Essendo modulabile e di varie dimensioni, questa fonte luminosa può creare le condizioni perfette di illuminazione, in qualunque spazio la si posizioni.

Il secondo progetto è anch’esso una lampada a sospensione, sia quadrata che rettangolare, che permette un’illuminazione sia diretta che indiretta; la prima la si ottiene direttamente dal pannello inferiore che emana la luce del led interno alla struttura. La seconda si ottiene verso l’alto, in qualche modo riverberata dal soffitto, creando una luce più diffusa e omogenea.

Ovviamente per entrambi i vincitori si tratta di luce proveniente da LED, nel rispetto di una politica energetica innovativa e contraria agli sprechi. Come sempre Artemide si mostra attenta non solo al design e all’estetica ma anche all’ambiente.

 

La luce di primavera

Colorare la pioggia

Non so voi ma io queste giornate senza né capo né coda, dove non si capisce come vestirsi né cosa ci aspetta usciti dal lavoro (sole, neve, pioggia, nebbia) mi mettono una sonnolenza addosso che metà basta. E non mi è utile nemmeno assumere mezzo litro di caffè in endovena…la palpebra cala, non c’è rimedio. Ma un’altra cosa che odio portarmi dietro, oltre al sonno, è l’ombrello! Odio la pioggia, soprattutto quando sono fuori casa (o so che devo uscire) e odio ancora di più l’ombrello; e non posso neanche optare per metodi alternativi di protezione come cappucci o cappelli perché odio anche quelli. Bagnarmi come un pulcino, poi, non se ne parla proprio. Quindi, direte, arrangiati!

Esatto, è proprio quello che faccio. O meglio, mi rassegno; ma per tirarmi su il morale ho cominciato a sbirciare qua e là per trovare un portaombrelli che non sia quello triste, nero, di plastica che si trova di solito nella sala d’attesa del dottore. Perché effettivamente il portaombrelli è un oggetto misterioso; non nel senso che non si sa cosa sia. Nel senso che non si sa dove metterlo, in modo che non dia fastidio, che non sia di intralcio e che non sia un pugno in un occhio in casa.

Solitamente lo si trova all’ingresso, dentro o fuori la porta, a seconda di dove si abita; ricopre giusto quell’angolino nascosto tra la porta e il muro, dove non ci starebbe nient’altro di utile se non un cilindro di dimensioni anche ridotte. Ecco, per poter dire di arredare come si deve anche questo misero angolo, eccovi qualche idea che ho trovato qua e là e che trova, in alcuni casi, esilarante 😉

Per completare, qualche consiglio:

  • scegliete un materiale resistente, preferibilmente non laccato, perché con l’andar del tempo il colore dato sopra al metallo viene via e dà l’idea di vecchio, più che di vintage
  • optate per una soluzione multipla, che permetta cioè di riporre sia ombrelli grandi che quelli piccoli, da borsetta per intenderci, in modo che non si ritrovino sempre sul fondo, fradici, sovrastati dai loro cugini alti
  • non esagerate con le dimensioni, perché si tratta pur sempre di un complemento non di un arredo importante
  • se avete una casa monotono, magari sul bianco/panna, date un tocco di colore con questo elemento che se poi non vi dovesse più piacere potete sempre nascondere nello sgabuzzino
  • viceversa, se la vostra casa è già abbastanza caratteristica, scegliete dei colori neutri in modo che si “mimetizzi” con la parete

Ecco, forse la coppia di stivali è un tantino esagerata; ma che dirvi, sono spiritosi 🙂

Colorare la pioggia

Giornate FAI di Primavera

Come ogni domenica ecco qualche consiglio su come passare questa giornata, soprattutto oggi che, almeno qui da noi sul mare, il sole splende e la temperatura è davvero fantastica.

Sicuramente ne avrete già sentito parlare: ieri e oggi si celebrano le GIORNATE FAI DI PRIMAVERA, in cui centinaia di siti non sempre aperti al pubblico aprono le loro porte per mostrare i loro tesori.

Se non dovessi lavorare sarei già in macchina alla volta di uno di questi posti meravigliosi che, qui nelle Marche, costellano la costa e l’entroterra. Quindi l’unica cosa che posso dirvi è: munitevi di blocchetto di appunti, date un occhio al sito e cercate la vostra regione, scegliete una provincia e fate un elenco dei posti che vorreste visitare oggi. Approfittatene anche per portare i vostri figli a fare un’esperienza arricchente e divertente.

Buona domenica a tutti! E fatemi sapere dove siete andati e cosa avete visitato, sono curiosa! 🙂

Giornate FAI di Primavera

Certificazioni per arredi ecologici

Una cosa di cui si parla poco, purtroppo, durante la scelta dell’arredamento è la presenza di certificazioni sicure e chiare che attestino la bontà della materia prima utilizzata e che il ciclo di lavorazione sia effettuato nel rispetto dell’ambiente e della salute del cliente finale.

Per chiarirci le idee vengono in nostro soccorso una serie di enti preposti alla classificazione dei prodotti in base ad una serie di fattori, tra cui:

  • provenienza della materia prima
  • risposta effettiva all’impiego dichiarato
  • assenza di sostanze nocive
  • rispetto delle regole per tutto il ciclo di vita e di lavorazione della materia prima

L’ente che si occupa di queste attestazioni è l’ICEA (ISTITUTO CERTIFICAZIONE ETICA E AMBIENTALE)

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Con questo marchio apposto, avrete la certezza che l’azienda che produce il prodotto che state acquistando assolve alle seguenti caratteristiche:

  • ha un ridotto impatto sull’ambiente;

  • è realizzato con legno proveniente da foreste o piantagioni gestite nel rispetto di criteri di una  Gestione Responsabile delle Foreste o delle Piantagioni (vedi anche le certificazioni FSC o PEFSC);

  • è ottenuto attraverso processi produttivi con ridotte emissioni in atmosfera e in acqua e con ridotti consumi energetici;

  • è ottenuto attraverso una progettazione volta a ridurre l’utilizzo di sostanze pericolose per la salute e l’ambiente e la quantità di materiale impiegato;

  • garantisce il miglioramento della durata, il facile disassemblaggio, la riciclabilità dei componenti e la riduzione degli ingombri in fase di trasporto;

  • riduce il rischio delle emissioni di inquinanti nell’ambiente costruito.

Sono fattori che dovrebbero interessare soprattutto coloro che stanno scegliendo gli arredi per una cameretta o comunque per una casa in cui vivono o vivranno dei bambini.

Altra certificazione, sconosciuta ai più, ma fondamentale soprattutto per quello che riguarda le emissioni di formaldeide nell’ambiente casalingo; sto parlando della COSMOB.

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Anche in questo caso si tratta di una certificazione rilasciata da un ente preposto, COSMOB appunto, nel quale si effettuano test e verifiche su materiali diversi, non solo del mondo dell’arredamento, per confermare l’assenza di emissione in ambienti chiusi di formaldeide. Dico non solo nel mondo dell’arredamento perché la stessa certificazione è stata data ad un’azienda italiana che produce materassi, MORFEUS.

Questa è un’altra certificazione di cui è fondamentale tenere conto, soprattutto se si tratta di materassi dove noi passiamo 1/3 della nostra vita; per quello che riguarda il mondo dell’arredo e del legno, le aziende certificate, oltre ad avere la certificazione ICEA hanno anche questa che conferma il non utilizzo di vernici tossiche per la lavorazione di pannelli in legno. Essenziale per la nostra salute, non sottovalutatelo!

Per dare un’occhiata a quali siano le aziende certificate COSMOB andate sul sito: www.cosmob.it/servizi/qualitaspraemium

www.icea.info

Certificazioni per arredi ecologici

I colori pastello e della terra

Esattamente come il legno è l’essenza del 2016, così i colori tenui o pastello sono tornati di moda soppiantando definitivamente i colori forti e intensi. Non che le tonalità siano state completamente scartate, ma sono state modificate le intensità; così che i colori primari non vengono usati solo al loro stato puro ma contaminati con bianco-grigio-nero, per dare loro meno impatto scenico ma più forza di coesione con il resto dell’ambiente.

E’ innegabile che una parete rosso carminio attiri l’attenzione più di qualunque elemento di arredo disposto nella stanza; per questo i mobili si tendeva a farli neutri (bianco, grigio perla, corda). Ma con il ritorno prepotente dell’essenza naturale con tutte le sue meravigliose tonalità e striature, è necessario ammorbidire i colori intorno per dare maggior spazio agli elementi mobili ed è per questo che la scena si è completamente ribaltata. Pareti neutre o poco cariche a favore di arredi dai colori intensi; soprattutto quando si sceglie il colore naturale del legno (sia esso ciliegio, rovere, abete, etc) rimanere cauti con le pareti è consigliato per non fare della stanza un enorme caleidoscopio snervante e irritante.

Io sono parecchio attirata dai colori intensi e ben definiti, a favore di elementi di arredo più neutri; ma con la riscoperta del legno sono assolutamente disposta a mettere da parte la mia vena artistica estrema dando la giusta attenzione a quello che la natura, per quanto possibile, ci ha fornito.

Chi mi segue dall’inizio conosce perfettamente il mio amore incondizionato per il ROVERE, sia esso naturale che leggermente tinto; mi piace l’effetto tattile che dà alle ante e alle superfici in generale e la duttilità di utilizzo che lo rendono perfetto per qualunque stanza della casa e per qualunque uso (mobile o di rivestimento). Ma vi prometto che nei prossimi giorni mi soffermerò sulle altre essenze così che possiate, per quanto possibile, prendere spunto per le vostre case.

E voi cosa ne pensate del connubio legno-colori pastello?

I colori pastello e della terra

Expo casa

Torniamo alle buone vecchie abitudini; la domenica è sinonimo di riposo (almeno per molti di voi) ed è il giorno ideale da passare in modo diverso con la propria famiglia e i propri amici.

Oggi si chiude dopo una settimana la fiera nazionale della casa e dell’arredamento, a Perugia, nello spazio espositivo di Bastia Umbra. Si tratta di una fiera che ormai da 30 anni accompagna i professionisti del settore e gli amanti del design alla scoperta delle nuove tendenze, dei marchi storici e di quelli emergenti, permettendo all’acquirente di acquistare direttamente in fiera risparmiando ovviamente rispetto al rivenditore.

Un’occasione, per chi si trova vicino all’Umbria e per chi ci abita naturalmente, di trovare spunti e soluzioni interessanti per la propria casa.

Che state aspettando quindi?!Finisce tutto stasera alle 21, vi consiglio di mettervi subito in marcia 🙂

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www.expo-casa.com

Expo casa

In armonia

E’ evidente come non mai che quest’anno sia tornato alla ribalta il legno; in tutte le sue sfumature e le sue tonalità, dal grezzo a quello più lavorato. Il calore della materia naturale non si può barattare con nessun’altra tecnologia avanzata; dà un senso di casa e di famigliarità che stupisce come sia stato messo da parte per così tanto tempo.

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L’idea che fosse una finitura passata, desueta e troppo legata alle tradizioni è stata finalmente abbandonata per capire come invece sia una risorsa a cui attingere per dare alle nostre case un senso più umano e bilanciato rispetto all’era hi-tech che stiamo attraversando. Insieme agli elettrodomestici intelligenti che si puliscono da soli, insieme alla domotica che ci permette di comandare ogni attrezzo elettronico di casa con una semplice app, c’è lui, il signor legno, che ci ricorda quanto noi siamo legati alla natura e alla terra più di quanto crediamo.

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Non spaventatevi pensando agli arredamenti pesanti e cupi delle nostre nonne/mamme, dove il legno se non era scuro non si poteva considerare tale; dove la forma se non era massiccia non si poteva definire solida. E’ naturale che oggi questo materiale “nobile” si debba interfacciare con altri più tecnologici e comodi (acciaio, ghisa, alluminio); per questo capita spesso di vedere soluzioni combinate che hanno un’armonia nuova.

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Non solo negli elementi di arredo, ma anche nei rivestimenti il legno e le sue tonalità calde sono tornate alla ribalta, ritrovando quel posto d’onore all’interno delle nostre case, non solo negli ambienti tipici della convivialità (soggiorno e cucina), ma anche in quelli cosiddetti di servizio, come i bagni e i disimpegni. Nelle camere da letto, in realtà, il legno non è mai stato dimenticato, solo reso più anonimo dall’assenza di effetti tattili e della presenza, a volte eccessiva, delle laccature che rendevano ogni superficie uguale all’altra.

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Non solo il legno, ma anche la pietra naturale è tornata a ricoprire un ruolo da protagonista; ed è questo connubio che ha permesso la nascita del cosiddetto “industrial style” dove l’amore per la tradizione e la terra si unisce a quello per la tecnologia e gli spazi ampi e scarni. Non troveremo case zeppe di oggetti e ammennicoli, ma quei pochi oggetti inseriti in ogni ambiente avranno la loro importanza, il loro riconoscimento e si ritaglieranno un posto importante al loro interno.

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La luce è un altro elemento tornato fortemente di moda; non luce artificiale, bensì quella naturale veicolata con enormi vetrate, pareti aperte, soffitti alti, colori pastello. Mi piace pensare che finalmente stiamo riscoprendo e tornando alle origini, a quelle connessioni fondamentali per vivere più serenamente e in armonia con ciò che ci circonda; perché è evidente che il nostro benessere deriva soprattutto dal rapporto che riusciamo a instaurare con la casa in cui abitiamo.

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L’ambiente domestico, molto di più degli occhi, è lo specchio della nostra anima.

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Quanti di voi hanno riscoperto l’amore per il legno e le superfici naturali?

In armonia

Facciamoci un pò di pubblicità

Già, perché in fin dei conti di questo si tratta oggi 🙂

Un lungo e polposo articolo oggi ve lo siete già cuccati, quindi al momento non mi resta che farmi un pò di pubblicità invitandovi ufficialmente a dare un occhio al nuovo blog che ho creato e che curo personalmente, come questo in fin dei conti.

Si tratta, stavolta, di un tema completamente estraneo all’architettura di interni e al design: la lettura. Che come voi sapete bene è una passione che mi porto dietro da decenni (ahimé, da un anno a questa parte mi tocca proprio parlare di decenni!). Bene, allora dopo aver accarezzato più volte l’idea di parlarne apertamente con voi, di scriverne e di goderne pubblicamente alla fine ieri mi sono decisa e sono partita con questa nuova avventura. Vediamo un pò come va 🙂

Al momento il mio unico interesse sarà quello di raccontare, dal mio punto di vista, i libri che ho letto da poco, quelli che mi hanno accompagnato in questi anni e quelli che sto ancora leggendo; basta. Niente di troppo complicato, niente di troppo studiato; per il momento 😉 Anche perché di idee da inserire ne avrei, ogni giorno mi viene in mente una cosa che potrei aggiungere, un argomento che potrei inserire, ma poi mi fermo e mi dico: aspetta, vai con calma e goditi questi primi momenti, vedi come va e poi scala la marcia.

Spero tanto che voi che mi seguite qui vogliate seguirmi anche “dall’altra parte”, mi farebbe immensamente piacere 🙂

Allora, non mi resta che darvi le indicazioni di viaggio per raggiungermi e spero di vedervi tutti: unadolcedipendenza.wordpress.com

Facciamoci un pò di pubblicità